Non ho amici, ma amiche sì: perché, non esco mai

Non ho amiciSiete lì seduti sul letto a fissare il telefono, magari un sabato pomeriggio, dove nessuno si fa sentire e continuate a chiedervi… perchè nessuno mi scrive? Perchè non ho amici? Il tempo passa e a forza di guardare il telefono trovate postate da qualche parte le foto di una festa in cui… perchè sono stati invitati tutti tranne me? Sono un uomo brutto? Sono antipatico?

Intanto bisognerebbe chiarirsi su cosa intendete per amici. Forse qualcuno con cui semplicemente uscire la sera o fare un aperitivo? O magari una persona che da uno sguardo già capisca che qualcosa non va e già da subito vi dica: “Dimmi un po’…”. O che vi fissi e vi dica: “Conosco quel sorrisetto… raccontami tutto!”

Non ho amici ma amiche sì

Non ho amici ma amiche sìA chi non piace la musica? Mi viene in mente un bellissimo album di Loredana Bertè di qualche anno fa, che si intitola proprio “Amici non ne ho, ma amiche sì” e fa seguito a un singolo ancor più datato: “Amici non ne ho” che è un inno alla solitudine, molto autobiografico, scritto dopo diverse delusioni. Forse un po’disincantato e ribelle come è sempre stata Loredana, è in realtà un sprone a muoversi, a cambiare la propria posizione, a non fermarsi alla propria rabbia e delusione, nè stare ad ascoltare i fantasmi del passato. Ed è proprio quello che dovrete fare voi che siete lì adesso fermi con la vostra sensazione d’esser abbandonati e forse anche traditi, ma andiamo con ordine.

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Non ho amici: perché

Non ho amici perchéPartiamo dalla base: se siete seduti sul letto a fissare il vuoto ripetendovi il mantra autodistruttivo ‘perchè non ho amici?’ è chiaro che vi manca qualcuno anche solo per passare qualche ora di spensieratezza. Il fatto di non avere un circolo sociale oppure di essere inseriti in un circolo sociale che di fatto vi ignora, può avere molte cause. Quasi sempre si tratta di cause soggettive, cioè cause che dipendono da noi. Ad esempio, l’insicurezza e scarsa autostima che viene trasmessa all’esterno: una persona troppo insicura è destabilizzante sia verso un singolo, sia verso un gruppo e difficilmente sarà di buona compagnia. Se siete una persona troppo ansiosa poi… l’ultima cosa che le persone cercano è qualcuno che trasmetta ansia! Potrebbe essere il vostro essere troppo chiusi che vi rende noiosi, ripetitivi, addirittura a volte ritenuti ossessivi e di sicuro… siate onesti con voi stessi, chi mai vorrà avervi accanto? Alcune persone hanno il problema della negatività e infatti: chi avrebbe mai voglia di stare con qualcuno che vede tutto male, ha sempre da recriminare con tutti e con tutto? O all’opposto: la troppa esuberanza, il cercare di coinvolgere tutti dappertutto vi farà sgusciare via tra le dita le persone. Oppure: siete abituati a pensare che sia normale cercare le persone solo quando ne avete bisogno? Questo è un problema importante, forse il problema dei problemi, perchè in questo caso avreste il centro di gravità del vostro essere totalmente su voi stessi e concepireste gli altri solo come portatori di vantaggio, magari, peggio che peggio, economico. Le cause soggettive sono tantissime, questi sono solo gli esempi più comuni. Più raramente si tratta di motivi oggettivi, cioè che dipendono dall’ambiente esterno a voi: magari la vostra professione vi isola, ma non sono poi così tanti i guardiani dei fari! O forse il circolo sociale che vorreste frequentare vi ignora e vi allontana, perchè sta cercando qualcosa di diverso da voi. In tal caso, cambiate circolo sociale. Ma sono casi molto rari.

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Non ho amici e non esco mai

Non esco maiQuel che è importante capire, in questa questione e in moltissime altre, è che dipende tutto da voi, non tanto perchè gli altri non esistano o non contino, al contrario: da come voi vi relazionerete con gli altri dipenderà la risposta dei singoli tanto quanto quella del circolo sociale. Bella scoperta, vero? E allora perchè avrete magari tentato con buona volontà molte strade eppure siete sempre lì ad attendere che qualcuno vi inviti o magari risponda a quell’invito a uscire con voi che gli avete fatto? Avete presente quei: “Poi ti dico.” che si tramutano in nulla? O in quelle scuse patetiche: “Non ti ho detto più niente ma… è arrivata mia cugina” o “Scusami, scusami, scusami tesoro, mi son proprio dimenticata di dirti…”. Evitiamo di commentare. E perchè poi esistono persone che riescono a farsi ben volere e desiderare quasi da tutti? Non fatevi incantare: alcune persone per carattere hanno più facilità di altre nelle relazioni sociali, ma non è affatto detto che poi riescano a costruire relazioni stabili e durature. Se avete poche relazioni o proprio nessuna e vi state chiedendo: ‘perchè non ho amici?’ è probabile che non facciate parte di quella categoria. E quindi, nuovamente, dov’è il nocciolo del problema? Probabilmente avete in testa solo voi stessi e il vostro bisogno, del tutto naturale, di frequentare qualcuno o peggio, di ottenerne l’approvazione. Quando ci concentriamo troppo su noi stessi mostriamo innanzitutto poca empatia ed è difficile che gli altri si sentano attratti da noi. Iniziate a spostare il vostro centro di gravità verso gli altri e stampatevi bene in mente che se voi non farete qualcosa per gli altri, gli altri difficilmente faranno qualcosa per voi. E dovrete farlo nel modo giusto. Non è un discorso utilitaristico, sbaglieremmo di nuovo, ma questo vale pressochè per ogni interazione. Così se vorrete legare con una persona appassionata di musica e chitarre elettriche è inutile che gli descriviate ossessivamente la vostra passione per i manga giapponesi, cercando magari la sua approvazione. Lo annoiereste. Non vi cercherà di sicuro, anzi se possibile vi eviterà. E peggio, se insistete, potrebbe farvi terra bruciata attorno dicendo ad altri: “Mi ha di nuovo fatto una testa così con i suoi manga…” Disastro.

Invece, al momento giusto, potreste dirgli: “Sai ho visto/letto/mi hanno detto che Jimi Hendrix suonava una Fender Stratocaster tenendola al contrario? Ma è vero? Perchè lo faceva?” Statelo ad ascoltare con vero interesse, se fingerete se ne accorgerà subito. Cogliete l’occasione per ampliare i vostri orizzonti e potreste scoprire di avere interessi, opinioni e preferenze in comune. O magari no, ma avrete aperto una finestra sul mondo della musica che prima non avevate. E qui sta il “miracolo”: svuotando voi stessi del vostro ego, dei vostri problemi, dei vostri manga ecc… avete fatto spazio a nuovi argomenti e a una nuova persona. E vi sarete arricchiti. Quante persone invece rovesciano addosso agli altri i loro problemi, ansie o anche elementi positivi come passioni, interessi, ma tutto scivola via sull’interlocutore (che però farebbe volentieri lo stesso). In effetti vorremmo solo essere compresi o condividere qualcosa che ci sembra importante. E invece notiamo, con disappunto, che gli altri sfuggono. E così restiamo delusi e pensiamo: “Ecco, non mi vuol capire”. In realtà qui ci stiamo chiudendo in noi stessi impedendoci davvero di capire. Come si può “fare breccia”? Mettetevi in testa che questo non può succedere se prima non farete un passo indietro. Ma il bello deve ancor venire, perchè, riprendendo il nostro esempio, a questo punto il vostro interlocutore appassionato di chitarre elettriche, vi avrà spiegato che Hendrix era mancino e le chitarre left-handed erano poche e difficili da ottenere, Jimi non poteva certo permettersi di aspettarle perché le chitarre con lui duravano… davvero poco! Dopo aver finito, il vostro “aspirante amico” sarà pronto per chiedervi: e tu? E qui, lo rintontirete finalmente con i vostri adorati manga? No, altrimenti vanificheremmo tutto ciò che abbiamo costruito: gliene parlerete con parsimonia, non rischiamo di annoiarlo, proviamo a interessarlo, se vogliamo costruire una buona interazione. Rendetelo protagonista della relazione e non un semplice ascoltatore dei fatti vostri; con ogni probabilità sarà un musicista, magari suona in un complesso, forse tra non molto faranno un concerto. Chiedeteglielo, sarà contento se andrete. Facile che vi presenti la sua cerchia di amici intervenuti al concerto. Sembra facile vero? No, non lo è affatto se siete dei solitari non abituati all’interazione, il costo emotivo che dovrete pagare sarà elevato, sicuramente incontrerete fallimenti, ma ne vale la pena. O preferite stare a lamentarvi,

interrogandovi sul ‘perchè non ho amici?’ quasi vi domandaste, senza risposta, il senso della vita? Non bisogna dimenticare che il rapportarsi con le persone è un bisogno che avete voi e che hanno anche gli altri, perciò i dubbi e gli interrogativi che avete voi li hanno anche gli altri, chi più, chi meno. Una buona interazione non si costruisce in un giorno, ma è un processo fatto di piccoli passi fatti con costanza e possibilmente nella giusta direzione. Non deve essere percepito come un dovere, ma deve essere il piacere della scoperta di mondi e persone nuove. Non avete idea di cosa si nasconda là fuori se solo si avesse voglia di approfondire… e ascoltare un po’ gli altri.

Dove e come conoscere gente nuova? Qui tocchiamo un punto importante. Apritevi: aprite la vostra mente così come i vostri orizzonti, ma come fare? Nuovamente: fate un passo indietro, come nell’esempio e lasciate entrare nella vostra vita gli altri, i loro argomenti, i loro sogni, i loro problemi e col tempo le loro confidenze, che farete il favore, a loro e a voi, di tenere nascoste. Nessuno vuole un amico che sparga in giro i segreti.

E poi, se siete appassionati di manga/paracadutismo/caccia di Pokemon cercate altri che condividano la vostra passione, sfruttando qualunque canale, dal web, alle associazioni; sarà molto più semplice legare con persone con cui già si condivide qualcosa.

Tutto questo presume una cosa però: una volontà che trasformi i pensieri giusti in azioni giuste sul campo. Qui la pigrizia di chi sta seduto sul letto a guardare il telefono o fissare il vuoto, autocommiserandosi e dicendosi: ‘mi sento solo, senza amici’ o ‘perchè non ho amici?’ per poi non far niente, l’avrete ben capito, non ha spazio.

Ma supponiamo che siate stati davvero bravi a cambiare rotta e adesso disponiate di un buon circolo sociale di persone, dalla provenienza più disparata, che vi stimano, vi cercano e voi siate felici di ricambiare. In qualche modo siete riusciti a donare loro un po’di spazio nel vostro cuore e un po’del vostro tempo e la cosa è reciproca. I tempi del: ‘perchè non ho amici’ solitario sul letto ad autocommiserarsi sono lontani. Ora vorreste però qualcosa di più, un amico vero, una persona ad esempio, che ci sia quando ne abbiate bisogno senza che nemmeno voi glielo chiediate, perchè vi ha già capito. E naturalmente siete disposti a fare altrettanto. Una vera amicizia è merce rara, ma è ovvio che potrà sorgere tra due persone che possono condividere interessi e passioni, ma soprattutto un sistema di valori, una sorta di codice non scritto che entrambi conoscete. La fiducia reciproca deve essere totale ed è chiaro che un rapporto del genere si costruisce nel tempo; la fiducia è un bene raro e fragile che si consolida come risultato di molte promesse piccole e grandi mantenute nel tempo. Non è sufficiente: per farla durare bisogna aprirsi anche alla comprensione dell’altro e quindi non vi basterà più più lasciar spazio perché possa entrare nella vostra vita, ma bisogna saper gestire e comprendere anche quando, dentro di voi, entreranno le delusioni e le sofferenze. Che saranno inevitabili.

Spesso, tuttavia, il considerarsi “vero amico” è una cosa unilaterale: ben più rara è l’amicizia vera bilaterale. Ma sappiate che esiste e vale davvero la pena di cercare di costruirla.

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